Molte persone credono che le piante di marijuana siano tutte uguali. Non è affatto così invece. Vediamo insieme come riconoscere la marijuana. Esistono molte diverse specie di piante di marijuana, e altrettante sottospecie. Ovviamente ogni specie e sottospecie differisce dalle altre, anche se spesso per pochi piccoli dettagli. È importante sapere quali sono però per poter riuscire a riconoscere una pianta di marijuana. Concentriamoci sulle differenze tra cannabis sativa e indica, che sono le specie in assoluto più diffuse infatti.
Le piante di cannabis indica sono tipiche delle zone fredde e montuose, dove il clima risulta piuttosto asciutto. Sono infatti molto diffuse in Nepal e India. Proprio perché crescono in un clima di questa tipologia, sono piante cespugliose e piuttosto basse, con una chioma fitta e cime dense. A differenza di altre specie di cannabis, la fioritura ha luogo in modo molto rapido. Queste caratteristiche la rendono una pianta adatta anche per la coltivazione indoor.
Le foglie della pianta di cannabis indica hanno una caratteristica forma a ventaglio, piuttosto compatta e in possesso di dita dalla conformazione tozza. Le infiorescenze della cannabis indica sono anch’esse compatte e dense.
Le piante di cannabis sativa legale sono tipiche invece di zone dove il clima è caldo e tropicale, anche quindi piuttosto umido. Sono diffuse infatti soprattutto in Thailandia, Vietnam, Colombia, Messico.
Dato il clima in cui nascono, queste piante hanno un estremo bisogno di proteggersi dall’umidità in eccesso. Proprio per questo motivo sono molto alte e in possesso di spazi ampi tra gli internodi. È importante sottolineare che possono raggiungere altezze tali da rendere praticamente impossibile la loro coltivazioni indoor. Queste sono piante che possono essere coltivate adeguatamente solo all’aperto.
Sono inoltre in possesso di cime vaporose e le cime risultano molto affusolate. Le foglie della cannabis sativa hanno una forma a ventaglio stretta e allungata. Anche le dita sono molto allungate, affusolate. Le infiorescenze in questo caso sono lunghe, affusolate e vaporose. Risultano quindi anche molto più leggere.
Detto questo, cerchiamo di capire come riconoscere una pianta maschio da una pianta femmina. È possibile scoprirlo dopo circa 6 settimane di vita. In questo momento dello sviluppo infatti sulle piante femmina iniziano a comparire i pistilli. Sulle piante maschio invece compaiono delle sacche di polline.
I pistilli che caratterizzano le piante femminili sono di colore bianco. Assomigliano a dei peli e crescono nella zona tra il fusto centrale della pianta e i rami. La presenza dei pistilli indica che la pianta sta andando verso la germogliazione, verso la produzione quindi delle infiorescenze. È importante ricordare che solo le piante femminili generano fiori ricchi di resina. È questa la sostanza che è considerata pregiata della pianta, la resina in cui sono presenti i cannabinoidi, come ad esempio il CBD.
Molti consumatori di cannabis affermano che sia possibile sentire delle differenze tra queste due specie. In realtà gli effetti sono diversi a seconda della presenza e della concentrazione dei cannabinoidi. Non è la differenza tra le specie insomma a fare davvero la differenza.
Ricordiamo che il cannabinoide THC ha un effetto psicotropo. Può agire quindi sull’umore, sulla percezione, sulle proprie facoltà mentali. Proprio per questo motivo si tratta di una sostanza illegale, considerata come una droga. È la sostanza che viene infatti cercata tramite gli esami tossicologici. Diverso è invece il discorso per gli altri cannabinoidi, CBD in primis, che non hanno infatti effetti psicotropi. Non sono illegali e proprio per questo sono i protagonisti della cannabis light. La cannabis light o legale con alte percentuali di CBD è considerata benefica inoltre per la salute. Anche l’olio di CBD è considerato benefico, un vero e proprio integratore alimentare.
Nella cannabis indica solitamente i livelli di THC sono elevati. Proprio per questo motivo è difficile che piante di questa specie vengano utilizzate per la produzione di canapa legale. Diverso è invece il discorso per la cannabis sativa. Solitamente queste piante sono in possesso di livelli di THC bassi e livello di CBD invece elevati. Proprio per questo la sativa è la pianta più utilizzata per la produzione di marijuana legale.
Il tuo carrello è vuoto.
WhatsApp us