Com’è la situazione in Italia per quanto riguarda la legalizzazione marijuana?
Il tema, negli ultimi giorni, è tornato prepotentemente alla ribalta delle cronache.
Lo scorso giugno infatti, dopo due anni e mezzo d’attesa, il disegno di legge approvato in Commissione Giustizia è stato finalmente approvato e si appresta a essere discusso prima alla Camera e poi eventualmente al Senato.
In questi giorni il dibattito, come noto, si è spostato nella Camera dei Deputati con i partiti politici che discutono sulla legalizzazione della marijuana in Italia.
Il percorso per rendere l’erba legale si preannuncia però ancora molto lungo e ricco di ostacoli.
È giusto ricordare che il disegno di legge che si discute è relativo alla coltivazione domestica della marijuana. La discussione in Aula di questa legge è un primo passo verso la legalizzazione marijuana in Italia.
La proposta di legge sulla legalizzazione marijuana è un vero e proprio cambio di passo rispetto a quanto sancito dalla Fini-Giovanardi.
Il disegno di legge che si sta discutendo in questi giorni, introduce la distinzione tra droghe “leggere” e “pesanti”.
Il passaggio più importante, e quello che fa più discutere, è sulla totale depenalizzazione della coltivazione domestica fino a quattro piantine di marijuana.
Al momento la legge italiana permette il solo acquisto e consumo di Marijuana senza HTC.
Conosciuta anche come cannabis light, è un prodotto completamente privo di effetti collaterali e ricco di benefici grazie all’alto contenuto di CBD.
La cannabis light deriva dalle infiorescenze di canapa sativa con THC inferiore allo 0,2%.
Il relatore del disegno di legge che si sta discutendo in questi giorni, Mario Pierantoni, sostiene che la sua approvazione ha un duplice effetto positivo.
Da una parte aiuta soprattutto coloro che ne fanno un uso terapeutico, dall’altra toglie una fetta di mercato alla criminalità organizzata.
Oltre all’introduzione di queste norme, sono previste anche riduzioni di pene per reati di lieve entità che riguardano la cannabis.
Un passaggio storico che ha ripercussioni positive sul sistema della giustizie e sulla situazione delle carceri italiane.
Allo stato attuale delle cose, infatti, quasi 19mila persone sono detenute per violazione della legge sulla droga su una popolazione carceraria di 54.184 unità.
Da non sottovalutare anche la finalità pedagogica della proposta di legge.
Al suo interno, infatti, c’è la volontà di istituire una giornata nazionale per informare i giovani sui danni derivanti dall’uso di alcol, tabacco e sostanze psicotrope.
Il tema della legalizzazione, negli ultimi tempi, è tornata di stretta attualità.
Lo scorso 24 giugno, infatti, il disegno di legge sull’autoproduzione domestica di marijuana è entrato in Camera dei Deputati per essere discussa.
È difficile però stabilire quelli che sono i possibili tempi di approvazione della legge, soprattutto perché si è vicini alla pausa estiva di Camera e Senato.
L’obiettivo dei promotori è di discutere e approvare questo disegno di legge prima della pausa estiva. In modo da essere discussa al Senato alla ripresa dei lavori a settembre.
L’approvazione di questa legge rappresenta la possibilità di poter coltivare cannabis in casa, soprattutto per contrastare il potere e il ruolo della criminalità organizzata.
Non tutti i partiti politici però, come noto, sono favorevoli all’approvazione di questa legge. Per questo motivo le tempistiche possono allungarsi per via degli emendamenti presentati dalle fazioni storicamente contrarie alla marijuana legale in Italia.
Uno degli obiettivi principali del disegno di legge sulla legalizzazione marijuana è di colpire la criminalità organizzata.
Il dibattito sulla legalizzazione della marijuana in Italia ha infatti lo scopo di aumentare la lotta alla criminalità, ma anche di mettere meno pressione sulle forze dell’ordine e sul sistema della giustizia.
Il consumatore medio di marijuana, con l’approvazione del disegno di legge, non è più costretto a rivolgersi alla criminalità per l’acquisto della sostanza.
Gli sarà infatti consentito di coltivare domesticamente fino a quattro piante di marijuana.
Per la criminalità organizzata questo significa la perdita di una grossa fetta di mercato e un crollo significativo dei guadagni che derivano da questa attività.
La speranza dei promotori del disegno di legge è la completa regolamentazione e legalizzazione del mercato come succede ad esempio nel caso della Cannabis Light.
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