La germinazione cannabis è un momento molto importante per tutti coloro che vogliono cimentarsi nella produzione di marijuana legale.
Grazie a questo processo, infatti, il seme si trasforma in una nuova pianta in grado di produrre cannabis legale.
La germinazione semi di cannabis, per poter avvenire in maniera completa, necessita del perfetto equilibrio tra diversi fattori fondamentali come ossigeno, acqua, luce e temperatura.
I semi di canapa decorticati si trovano facilmente in commercio anche per essere consumati quotidianamente come integratori alimentari, in quanto ricchi di tutti gli aminoacidi essenziali.
La fase che precede la germinazione del seme che dà il via a tutto il processo di trasformazione in pianta si chiama di dormienza.
Il seme, in questa fase, si trova è a contatto con il terreno bagnato e l’acqua lo gonfia fino alla rottura della membrana protettiva (il tegumento).
L’embrione si allunga e forma la plantula, ovvero il cordoncino da cui emergono la radichetta e il fusto.
Su quest’ultimo, con il passare del tempo, compaiono le prime foglioline che, compiendo la fotosintesi clorofilliana, consentono lo sviluppo della pianta.
La germinazione cannabis si compone di tante fasi che richiedono molta attenzione per non rendere vano tutto il lavoro e il potenziale raccolto.
Una delle cose di cui tenere conto, nel momento in cui si inizia la germinazione, è che può succedere molto frequentemente che uno dei semi non germina.
La prima operazione da fare è un’ispezione preliminare dei semi che già dal loro aspetto esteriore possono dire tanto su quello che è il risultato finale della germinazione.
I semi di colore scuro, ad esempio, germogliano più facilmente rispetto a quelli verde chiaro o biancastri.
L’aspetto della superficie del seme non influisce sulla germinazione indipendentemente che sia liscia, graffiata o addirittura danneggiata.
Per la buona riuscita della germinazione, come detto, è importante la presenza dei seguenti fattori:
La germinazione cannabis avviene attraverso diverse tecniche che permettono di ottenere un prodotto di qualità e che evitano di vanificare tutti gli sforzi.
Ecco le principali:
La più semplice e ideale per coloro che sono alle prime armi. Il tutto sta nel riempire un bicchiere per metà di acqua alla temperatura di 22° circa e metterci i semi che si vogliono germinare. Dopo qualche giorno appaiono le prime radici, quando raggiungono i 2-3 mm di lunghezza lo si trasferisce in un vaso con del terriccio. I semi germogliati si mettono all’interno di piccole buche. L’accortezza è quella di innaffiare regolarmente le piantine con un nebulizzatore per rendere l’ambiente umido al punto giusto.
I semi di cannabis si inseriscono direttamente all’interno di buchi profondi 10-15 mm ricavato nel terriccio umido. A questo punto si ricoprono senza comprimere troppo il terreno e si nebulizza per conservare il corretto livello di umidità. Questo procedimento si chiama germinazione cannabis in terra.
Si tratta della tecnica che si usa maggiormente. Per prima cosa si depositano i semi (a distanza di un centimetro l’uno dall’altro) sopra un tovagliolo inumidito. Il tutto si ricopre con un altro tovagliolo inumidito. Una volta che le radici arrivano a 2-3 mm di lunghezza, si trasportano nei vasi seguendo la tecnica del bicchierino d’acqua. Da questo momento avviene la germinazione cannabis in vaso.
Per quanto riguarda la germinazione cannabis autofiorente, i metodi sono gli stessi che si usano per la germinazione delle altre specie di semi.
I semi autofiorenti, a differenza degli altri semi, producono piante femminili che passano automaticamente dalla fase vegetativa a quella di fioritura.
Questi tipi di semi riescono a germogliare anche in condizioni ambientali non perfette e senza essere stimolate in modo costante.
I semi femminizzati di cannabis rappresentano quindi un’ottima soluzione per coloro che vogliono iniziare la pratica della coltivazione.
I coltivatori, in questo caso, non hanno la preoccupazione di capire se si ha a che fare con una pianta maschio o femmina, oltre che di comprendere quando cambiare il fotoperiodo.
Uno dei vantaggi maggiori della cannabis autofiorente è che la raccolta cannabis può avvenire dopo 8-10 settimane dalla germinazione.
La germinazione cannabis ha diversi tempi a seconda delle condizioni ambientali in cui si compie. Alla presenza di tutte le condizioni, i semi possono svilupparsi nell’arco di 12-36 ore da quando si iniziano tutti i passaggi necessari alla germinazione.
I tempi però, come detto, dipendono strettamente dall’ambiente in cui si trovano i semi sia che si tratti di germinazione cannabis indoor che germinazione cannabis outdoor.
Oltre all’ambiente, contano molto anche gli eventuali errori che si possono compiere durante la semina come la non conservazione del tasso di umidità o la sbagliata esposizione alla luce.
In questo caso la germinazione può avvenire ugualmente, ma può dare vita a piante deboli che non presentano le caratteristiche organolettiche di una pianta sana.
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