La storia dell’erba legale ha origini davvero remote. È stato dimostrato infatti che la coltivazione della canapa risale addirittura a oltre 10.000 anni fa. L’autore Peter Stafford, in una pubblicazione intitolata Psychedelics Encyclopedia (Berkeley, California, United States: Ronin Publishing) ha dimostrato come siano state ritrovate tracce di questo prodotto sull’isola di Taiwan e in alcune remote grotte dell’attuale Romania. La nascita della cannabis è avvenuta, con molta probabilità nell’Asia centrale. Qui, questa pianta, era usata per diversi e molteplici scopi: medici, religiosi, spirituali, produttivi, ricreativi. L’utilizzo andò avanti per oltre 5000 anni. Gli Ariani già fumavano cannabis e lo insegnarono agli indiani e agli antichi Assiri. Si trovano indicazioni scritte dell’uso della cannabis anche in un trattato di farmacologia cinese dell’Imperatore Shen Nung, datato 2737 a.C, nel quale è fatto riferimento alla cannabis light come vera e propria medicina. In pratica la fama e la notorietà di questa miracolosa pianta non trova limiti di tempo e di spazio. E la sua grandiosità e le sue stupefacenti proprietà sono infine giunte anche a noi, in Europa e in particolare (per quel che ci riguarda), in Italia.
È chiaro quindi che le vicissitudini della pianta di canapa sono davvero tante, diverse e molto antiche. Anche i Greci, che non consumavano per scopi ricreativi questo prodotto, ne parlano comunque in tantissimi scritti, riferendosi a diversi altri popoli con i quali commerciavano e che facevano largo uso di questa pianta (come ad esempio gli sciti).
In Medio Oriente, in Asia e in buona parte del Mediterraneo, la canapa era coltivata sia come fibra che per le proprietà psicoattive. In quale modo poi la erba legale arrivò in Europa è ancora da scoprire, fatto sta che vi arrivo oltre 500 anni prima di Cristo. A testimonianza di questo è stata rinvenuta a Berlino un’urna contenente foglie e semi di cannabis che risalgono a circa 2500 anni fa. Anche Celti e Pitti coltivavano e consumavano cannabis.
In Europa la coltivazione della cannabis fu davvero massiccia per moltissimi secoli. Era un prodotto facile da ottenere e molto versatile. Con le sue fibre venivano prodotti vestiti, cordame e molti altri oggetti di uso comune. Senza contare che era sfruttata anche per le sue naturali doti ricreative. Tanto che il suo consumo divenne una vera e propria moda tra gli intellettuali, soprattutto a Parigi dove venne fondato anche il Club des Hashischins, o Club dei mangiatori di hashish, frequentato da poeti e scrittori del calibro di Victor Hugo, Alexandre Dumas, Charles Baudelaire, Honoré de Balzac e Théophile Gautier.
E arriviamo infine all’Italia. Anche se oggi è difficile da credere, l’Italia è stata in passato una delle maggiori produttrici di cannabis. Il motivo è da ricercarsi nel clima. La penisola infatti offre un clima temperato, molto favorevole alla coltivazione della pianta di canapa. I motivi che spinsero i contadini italiani ad iniziare a coltivare canapa furono diversi:
Le zone maggiormente coinvolte nella coltivazione della cannabis furono quelle di bologna e di Ferrara. Anche Vincenzo Tanara, agronomo del seicento ha riportato diverse descrizioni nei propri libri, sulle tecniche utilizzate per la coltivazione della pianta in questi territori. L’Italia produceva una gran quantità di canapa, ma non solo. Venne riconosciuta come la seconda nazione al mondo per qualità delle proprie canape e primo fornitore della marina britannica.
Ma ogni grande era va sempre incontro alla propria fine. Il declino iniziò in seguito alla diffusione delle navi a carbone. A quel punto l’agonia delle zone agricole si protrasse per oltre un secolo, costrette infine a ristrutturare completamente tutte le rotazioni agrarie.
Un passato di gloria e di sfarzo e un presente pallido e mediocre. Questa la storia dell’erba legale oggi in Italia. Un periodo buio ed incerto che non trova soddisfazione nella legge moderna. Una legge che ancora oggi demonizza questa pianta e non riesce (o non vuole) riconoscerne le molteplici proprietà benefiche. Un piccolo spiraglio di luce ci fu grazie alla Legge 242/2016, quando infine la cannabis legale è stata riconosciuta come erba officinale e non come stupefacente. Molte le strade per cercare di legalizzare la cannabis, molte delle quali abbandonate, oppure nemmeno prese in considerazione. La strada quindi sembra essere ancora molto lunga e perigliosa, ma rimaniamo comunque ottimisti.
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