La cannabis è un composto tutt’altro che elementare, al suo interno sono presenti i terpeni, flavonoidi, polifenoli e anche i cannabinoidi i suoi componenti specifici. Il più famoso tra i fitocannabinoidi è il delta-9-tetraidrocannabinolo conosciuto come THC. Non mancano poi una serie di fitocannabinoidi minori come il delta-8-THC che gode di una serie di proprietà farmacologiche.
I fitocannabinoidi vanno a ricoprire la superficie della pianta di cannabis. Fino a non molti anni fa si credeva che fossero delle sostanze presenti solo nelle piante di cannabis Sativa, anche se più recentemente sono stati identificati anche in altre specie. Il prefisso fito, prende origine da phytos, pianta, e permette di distinguere tali elementi da quelli prodotti dall’organismo umano, noti come endocannabinoidi. Sono composti bioattivi che interagiscono con l’organismo e in particolare con il sistema endocannabinoidi, andandone a ridurre gli effetti psicotropi.
A oggi sono 550 i composti uguali alla cannabis conosciuti e 150 i fitocannabinoidi. Le sostanze farmacologicamente attive prodotte dalla pianta servono alla stessa per la sua sopravvivenza, insomma esattamente come il nostro corpo produce endocannabinoidi per poter sopravvivere ai cambiamenti. I fitocannabinoidi permettono alla pianta di proteggersi dai pericoli ambientali come: insetti, parassiti e condizioni climatiche avverse. Sono composti che derivano dai Cannabinoidi CBGA e dal Cannabinoide CBG.
Il delta-8-THC è stato sintetizzato per la prima volta partendo dal CBD. Studi successivi rivelarono poi che era in grado d’indurre effetti psicotropi. Nel 1966 il delta-8-THC fu identificato all’interno della cannabis, ma anche dell’hashish in quantità trascurabili, ma questo non impedì di svolgere comunque degli studi su di esso.
Ulteriori studi sembrano aver notato che il delta-8-THC abbia una potenza inferiore al delta-9-THC, anche se comunque influente per l’attivazione equivalente del recettore CB1. Gli studi sull’uomo hanno evidenziato come dosi eccessive del delta-8-THC provocano:
La legge ha decretato che in Italia è legale la marijuana senza THC o perlomeno, che abbia un bassissimo contenuto di THC. Nel 2018 negli Stati Uniti la marijuana è stata rimossa dall’elenco federale delle sostanze controllate, consentendone la vendita e l’utilizzo commerciale. Esattamente come succede in Italia, anche negli USA sono stati imposti dei limiti, nello specifico lo 0,3% di delta-9 THC.
La legge non punisce in maniera esplicita il possesso e il consumo del delta-8.THC, ecco per quale motivo è esplosa la vendita di prodotti che contengono canapa. La vendita di: caramelle, dolci, biscotti e liquidi per le sigarette elettroniche hanno visto crescere a dismisura le loro vendite. La condizione semilegale del delta-8-THC ha fatto in modo che molti si avvicinassero a questa sostanza, anche per via del packaging estremamente accattivante che è utilizzato per le confezioni.
THC e CBD sono i due elementi di valutazione per la vendita dei prodotti a base di canapa in Italia. I prodotti che possono essere venduti devono avere un contenuto di THC che sia inferiore al 6%. Quindi mentre il contenuto di THC scende, può salire quello dello CDB in grado di offrire al prodotto tutti i suoi effetti benefici.
In molti casi, quella che è definita cannabis legale, viene utilizzata per curare stati di ansia e di depressione. Non a caso, anche in Italia esattamente come in altri paese la cannabis viene utilizzata anche a scopi terapeutici sottostando però ad alcuni limiti imposti dalla legge.
Si può utilizzare la cannabis a scopo terapeutico solo sotto stretto controllo medico e solo se le cure farmacologiche non hanno sortito gli effetti sperati. Il trattamento a base di cannabis deve essere approvato dall’ASL per evitare di dover sostenere delle spese, anche se, la maggior parte delle volte, l’acquisto avviene solo con prescrizione medica e il paziente deve sostenere il costo.
A prescindere da ciò, per quello che riguarda la cannabis per utilizzo personale, sono molti i negozi fisici e online che nel tempo sono sorti. La maggior parte dei consumatori comunque, preferisce affidarsi all’acquisto sul web per via della sua semplicità, della possibilità di risparmio e il completo anonimato nell’acquisto.
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