La decarbossilazione cannabis è il processo che permette alla marijuana di poter attivare tutti i suoi effetti psicotropi e benefici.
La cannabis, infatti, nella sua forma grezza contiene molecole psicotrope in quantità limitata tanto che le cime crude di marijuana si possono mangiare senza riscontrare alcun effetto.
La trasformazione dei cannabinoidi presenti allo stato grezzo, come il THCA e il CBDA, in cannabinoidi con effetti psicotropi e benefici, come il THC e il CBD, avviene tramite combustione.
Il riscaldamento della cannabis, a una determinata temperatura per un certo periodo di tempo, permette la separazione dal gruppo carbossilico di quello dei cannabinoidi.
La cannabis decarbossilata si ottiene automaticamente nel momento in cui si scaldano le cime di marijuana per la preparazione di uno spinello o di un purino.
Conoscere a fondo il processo chimico della decarbossilazione è utile soprattutto per coloro che vogliono ottenere, partendo dalle cime di marijuana, oli di cannabis o prodotti commestibili.
La decarbossilazione cannabis è il processo chimico che permette la trasformazione delle forme acide di CBDA e di THCA nei principi attivi terapeutici e psicotropi CBD e THC.
Questo avviene tramite l’esposizione della superficie delle infiorescenze di canapa a una fonte di calore elevata per un preciso periodo di tempo.
Le molecole (nella loro forma acida), infatti, sono formate da un gruppo carbossilico in più rispetto a quella che è poi la molecola che risulta dopo l’esposizione al calore.
Si passa infatti dal tetraidrocannabinolico (THCA) al tetraidrocannabinolo (THC) e dal cannabidiolico (CBDA) al cannabidiolo (CBD).
Per quanto riguarda la cannabis decarbossilazione temperatura, il processo avviene solitamente a una temperatura di 110° per almeno 30-45 minuti.
Il maggiore vantaggio della decarbossilazione cannabis è l’immediata trasformazione del THCA e del CBDA in THC e CBD.
La decarbossilazione permette infatti l’attivazione degli effetti psicotropi e terapeutici delle infiorescenze di canapa, tra cui i benefici effetti della cannabis sulla pressione arteriosa.
L’altro vantaggio riguarda la prevenzione della comparsa di eventuali agenti patogeni sulle cime.
Le piante di marijuana, una volta raccolte ed essiccate, sono colpite a volte da questo fenomeno se esposte a elevati tassi di umidità.
La decarbossilazione, fatta quindi assai prima del consumo finale, serve a ridurre al minimo questo rischio e a conservare cannabis decarbossilata nel tempo.
La decarbossilazione cannabis avviene direttamente, nella maggior parte dei casi, nel momento in cui si vuole fumare cannabis.
Il rischio che si corre in questo caso, però, è che la temperatura sia troppo alta.
L’infiorescenza, di conseguenza, può perdere alcune delle sue qualità organolettiche fino alla dispersione delle molecole più leggere.
L’alternativa è la vaporizzazione che permette di scaldare la canapa alla giusta temperatura di evaporazione dei terpeni e dei cannabinoidi.
Queste due tecniche sono adatte nel caso in cui si vuole effettuare la decarbossilazione per consumare la marijuana per scopi ricreativi e per sprigionare il livello assoluto di THC.
Ottenere cannabis decarbossilata è fondamentale anche quando si vogliono produrre alcuni prodotti, come quelli edibili, con un alto livello di CBD.
In questo caso è importante ottenere marijuana decarbossilata per trasformare le molecole di CBDA in CBD.
Ecco i modi più diffusi per ottenere la decarbossilazione della marijuana con le rispettive temperature di decarbossilazione cannabis:
Il metodo di decarbossilazione più utilizzato in assoluto è la cottura a forno. Le infiorescenze di marijuana, una volta tritate e distribuite uniformemente su una teglia, sono cotte per circa 45 minuti a una temperatura di 115°. Il segreto per avere un buon risultato è generalmente una maggiore durata della decarbossilazione della cannabis.
Se si è di fretta e non si vogliono attendere almeno 45 minuti per avere un risultato perfetto, si può pensare di utilizzare il proprio microonde. Le infiorescenze di marijuana, in questo caso, sono esposte alla massima potenza per circa 90 secondi. Se l’erba presenta un odore pungente significa che è pronta. In caso contrario è da riscaldare nuovamente al microonde.
Si tratta del processo che prende sicuramente più tempo rispetto agli altri, ma che insieme a quello del forno garantisce i risultati migliori. Un processo che permette alle infiorescenze di mantenere intatte tutte le caratteristiche organolettiche, oltre a dare una risposta a come mantenere la cannabis decarbossilata intatta nel tempo.
L’ultimo metodo che si può utilizzate per la decarbossilazione della cannabis è quello naturale, ovvero quello che avviene grazie all’intervento degli agenti atmosferici nel corso del tempo.
Un processo che però richiede davvero troppo tempo per rappresentare un’alternativa davvero valida.
Il tuo carrello è vuoto.
WhatsApp us