Le proprietà benefiche della cannabis sono, ormai da diverso tempo, oggetto di studio da parte degli scienziati di tutto il mondo.
Quando si parla di effetti benefici della cannabis medicinale, si pensa immediatamente al CBD, ma esistono anche altre molecole che possono portare vantaggi alla salute mentale e fisica del consumatore.
Tra queste molecole ci sono senza dubbio le cannaflavine che, come dimostrato da numerosi studi scientifici, hanno un altissimo potere antidolorifico e antinfiammatorio.
La pianta di cannabis, grazie alla presenza delle due cannaflavine A e B, ha proprietà antinfiammatorie 30 volte superiori alla tradizionale Aspirina che si trova in commercio.
Questo dato è il risultato dello studio dell’Università di Guelph che, a partire dal 1985, studia il comportamento di queste molecole e gli effetti benefici che hanno sulla salute dell’uomo.
Le cannaflavine sono molecole che la pianta di marijuana produce in quantità variabile, a seconda del tipo di pianta, ma che può raggiungere una resa dello 0,02% del peso a secco.
Cosa sono i flavonoidi? I flavonoidi, famiglia di cui fanno parte le cannaflavine, sono dei composti che hanno il ruolo di difendere la pianta di marijuana e di favorire alcuni processi biologici, come ad esempio la riproduzione.
La produzione dei flavonoidi dipende strettamente dalla tipologia di pianta e da alcuni fattori esterni come la luce, la temperatura e la natura del suolo.
Le cannaflavine, come la maggior parte dei flavonoidi, hanno effetti benefici sulla salute dell’uomo, grazie alle proprie qualità antinfiammatorie e antiossidanti.
Gli scienziati di tutto il mondo sono, ormai da diverso tempo, convinti delle potenzialità di alcune molecole della marijuana e il loro uso è sempre più comune per il trattamento di alcune patologie.
Ma i flavonoidi dove si trovano? I flavonoidi, a differenza dei cannabinoidi CBD e THC, si trovano soprattutto nel fusto, nel fiore e nelle foglie di marijuana.
L’utilizzo dei flavonoidi, come le cannaflavine, è sempre più frequente in ambito terapeutico per il trattamento di alcune patologie, soprattutto quando i farmaci tradizionali non hanno effetto.
Uno dei maggiori impieghi terapeutici che si fanno delle cannaflavine è quello che riguarda il trattamento delle infiammazioni croniche.
Le infiammazioni, nella maggior parte dei casi, sono delle normalissime reazioni che ha l’organismo per combattere la presenza di agenti patogeni, in seguito a lesioni o infezioni.
Nel caso delle infiammazioni croniche, però, la reazione si deve alla presenza di una patologia autoimmune (come ad esempio l’artrite reumatoide) e sfugge quindi al controllo dell’organismo.
L’utilizzo della cannaflavina, in questo caso specifico, si rende necessario in quanto i tradizionali farmaci, a lungo andare, possono portare a effetti collaterali anche gravi.
Le cannaflavine si impiegano spesso anche per le loro proprietà antiossidanti.
Il loro impiego avviene per sconfiggere lo sviluppo dei radicali liberi all’interno dell’organismo, soprattutto in quei soggetti che sono esposti per molto tempo a raggi UV.
L’utilizzo delle cannaflavine, per il flavonoide proprietà, rientra nella tendenza, da parte della medicina, di trovare delle alternative naturali ai farmaci tradizionali.
I flavonoidi, grazie ai vantaggi che portano alla salute dell’uomo, sono sempre più utilizzati per uso terapeutico. I benefici della marijuana medicinale, del resto, sono ormai noti tanto che in molti paesi, inclusa l’Italia, questa è legale da diversi anni.
La marijuana light che si trova in commercio, infatti, ha un alto concentrato di CBD e di tutte le molecole benefiche per la salute, mentre è depotenziata di THC, il cannabinoide responsabile dello sballo.
Fumare cannabis è senza dubbio uno dei modi per beneficiare di alcuni vantaggi, soprattutto a livello di rilassamento mentale e fisico, ma se si vuole godere di tutti i benefici è necessario l’utilizzo dell’olio di CBD.
L’olio di CBD a spettro completo, infatti, non contiene solo il cannabinoide CBD, ma anche ogni tipo di flavonoide (come la cannaflavina), i terpeni e altri cannabinoidi presenti nella pianta di marijuana.
L’assunzione di questo olio permette la flavonoidi circolazione verso il sistema endocannabinoide che regola, tra le altre cose, il sistema immunitario dell’organismo.
Gli integratori che contengono flavonoidi, al pari della Cannabis medicinale, interagiscono direttamente con il sistema endocannabinoide dell’organismo.
Il sistema endocannabinoide è molto importante per il benessere dell’individuo, in quanto ha la funzione di stabilire l’equilibrio corporeo e determina il livello di energia e benessere dell’individuo.
L’uso di integratori che contengono flavonoidi naturali, per avere il massimo effetto, si deve accompagnare a uno stile di vita sano che comporta un’attività sportiva regolare e una corretta alimentazione.
Nonostante si tratti, nella maggior parte dei casi, di integratori liberamente in commercio è sempre consigliabile consultarsi prima con il proprio medico, soprattutto se si prendono altri farmaci.
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